Gli step per l’ottimizzazione on-site di un sito e-commerce

Un sito e-commerce è una delle maggiori sfide per la SEO. Spesso si tratta di mostri, pieni di pagine, alcune poste in profondità rispetto all’homepage. Quantità incredibili di contenuti che vanno analizzati e ottimizzati. A questo si aggiunge l’importanza di creare un’architettura informativa che sia funzionante e funzionale, che sia cioè navigabile per l’utente e funzionale al posizionamento organico.

 

 

 

 

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Termini e condizioni d'uso

In poche parole ottimizzare un e-commerce è difficile, ma di certo non impossibile. Vediamo 6 cose che non possono mancare.

#1 – L’architettura informativa

La progettazione dell’architettura informativa è lo step principale per la creazione di un sito, e-commerce e non, ottimizzato. Motivo per cui il SEO (il professionista SEO o la web agency) deve essere coinvolto sin dagli albori del progetto, quando cioè il sito ancora non esiste. Subentrare in fasi successive rende il lavoro ancor più complesso.

L’architettura informativa, oltre a essere user-friendly, serve anche a comporre URL che siano Search Engine Friendly, ovvero esplicative del contenuto della pagina. Spesso questo requisito viene disatteso negli e-commerce.

#2 – Duplicazione dei contenuti

Altro grande problema da affrontare è evitare la duplicazione dei contenuti. È sufficiente utilizzare un rel canonical, ma è comunque un aspetto che va considerato a priori. Già utilizzando URL SEF si dovrebbe scongiurare questa problematica, di frequente legata all’uso di parametri nelle URL.

Il compito del SEO, in questa fase, è far presente agli sviluppatori che la duplicazione è un problema da evitare.

#3 – Link interni

Diretta conseguenza dell’architettura informativa è il modo in cui le pagine sono collegate tra di loro. I link interni, specie quando c’è una struttura così corposa, sono indispensabili. Bisogna quindi riuscire a semplificare la navigazione, ad esempio sfruttando i breadcrumb o i menu secondari.

#4 – Title e description

Di norma title e description devono essere personalizzati, di norma è un lavoro che si fa a mano utilizzando la sola forza del proprio cervello e delle proprie conoscenze. In un e-commerce può essere impossibile, le pagine prodotto sono tantissime. Motivo per cui in questo caso si può (ma non è obbligatorio) fare ricorso all’automazione.

In questo caso il SEO dovrà decidere come impostare il title e la description in maniera che si autocompilino in maniera coerente ed efficace, ovviamente con l’aiuto dello sviluppatore che dovrà implementare l’automazione.

#5 – Cambiamenti graduali

Se il caso che si sta affrontando è una ristrutturazione del sito e non la sua realizzazione da zero, è meglio propendere per pochi cambiamenti graduali. Uno stravolgimento totale e immediato potrebbe portare più danni che benefici.

Facendo cambiamenti graduali si ha anche la possibilità di effettuare dei test, per capire se la nuova strategia è corretta o può essere migliorata.

#6 – Analisi

Ogni progetto web che si rispetti prevede anche l’analisi dei risultati. In fase di restyling, o non appena il sito viene messo online, questa è una fase quanto mai importante. Nel caso del restyling occorre monitorare eventuali errori (già, perché ricordiamoci che errare humanum est), controllare che ci siano risultati ed eventualmente correggere il tiro. Nel caso della prima messa online, oltre a tutto ciò, bisogna anche controllare l’indicizzazione dei risultati nella maniera corretta.