Organizzare la conoscenza per l’architettura informativa

Come organizzare la conoscenza e realizzare un’architettura informativa per il web

La tecnologia è un supporto alla gestione della conoscenza che non elimina il problema dell’organizzazione della conoscenza stessa. L’organizzazione si fonda su principi in gran parte indipendenti dal suo supporto fisico (cartaceo, digitale o altro)”. Questi sono i due assunti di fondo alla base di “Organizzare la conoscenza” (dalle biblioteche all’architettura dell’informazione per il Web), edito da Hops e scritto da Claudio Gnoli, Vittorio Marino e Luca Rosati.

Il problema dell’organizzazione della conoscenza è questione molto antica, da far risalire almeno alla nascita dei primi testi scritti. Le biblioteche da tempi ormai passati rappresentano uno “strumento” fondamentale per raccogliere testi e dunque non far disperdere il sapere. Organizzare le biblioteche è, però, faccenda assai ardua. Grazie all’evoluzione tecnologica e al conseguente sviluppo della Rete, si è pensato (erroneamente) che organizzare la conoscenza divenisse un gioco da ragazzi. La realtà ci ha dimostrato, invece, che non è poi così semplice. Organizzare i contenuti per il web è un’impresa complicata che richiede profonde conoscenze su tutto ciò che riguarda il mondo internet. Diversi sono gli strumenti informatici a disposizione di chi intende organizzare la conoscenza in Rete:

  • l’information retrieval;
  • OPAC semantici;
  • l’analisi statistica dei testi;
  • clustering: formare grappoli;
  • assegnazione automatica a una classe;
  • test strutturali e metadati;
  • il web semantico;
  • l’ architettura informativa.

Il principio di classificazione della conoscenza viene applicato continuamente sul web. La classificazione si rende essenziale per la stessa natura del web: i contenuti che possono essere messi a disposizione in Rete rappresentano una mole enorme, così grande che gestirla diventa molto difficile, se non impossibile. Tra i sistemi di classificazione, vengono affrontati quello gerarchico-enumerativo e quello a faccette.

Il sistema di classificazione gerarchico-enumerativo comporta l’adozione di un indice sistematico, uno schema organizzativo dall’approccio semantico che classifica i siti sulla base del loro contenuto. La classificazione a faccette, invece, è del tutto diversa rispetto a quella enumerativa e sfrutta le faccette e i fuochi. La combinazione dei fuochi per ogni faccetta determinerà la struttura del sito.

Caso particolare è organizzare la conoscenza per i siti della pubblica amministrazione. Importante è considerare che i siti in questione devono offrire un servizio al cittadino e come tali devono garantire la massima linearità e semplicità nei contenuti forniti. Un caso di studio, la classificazione a faccette per il sito della PA piemontese.

Il libro è strutturato in tre parti:

  • la prima parte (dal capitolo uno al capitolo quattro) affronta l’evoluzione dall’organizzazione della conoscenza per le biblioteche a quella per il web;
  • la seconda parte (dal capitolo cinque al capitolo otto) applica i concetti elencati nella prima parte all’architettura dell’informazione;
  • la terza parte (capitolo nove) analizza la realizzazione di un’architettura informativa per la pubblica amministrazione.

Il libro è rivolto ai responsabili di progetti intranet e internet, ai webmaster, a chi opera nel settore della documentazione e delle biblioteche, alle pubbliche amministrazioni, agli enti e alle istituzioni.